Tredici: il thriller contro il bullismo

Tredici: il thriller contro il bullismo

28 Luglio 2017

Le tragiche conseguenze dello stalking, del bullismo adolescenziale e della violenza psicologica raccontate con un linguaggio semplice, diretto, al ritmo di un thriller che, dopo il pubblico americano, sta appassionando anche l’Italia. Conclamato bestseller della narrativa per ragazzi (2 milioni e mezzo di copie vendute negli Stati Uniti e traduzioni in 37 lingue), “Tredici” dell’americano Jay Asher (Mondadori, pp 229, 17 euro) è il romanzo che ha dato vita all’omonima e fortunatissima serie tv di Netflix prodotta dalla popstar Selena Gomez e della quale è stata da poco preannunciata una seconda stagione.

Dylan Minnette, Selena Gomez e Katherine Langford – © JC Olivera/Sipa USA/IPA

Protagonisti della storia sono Hannah Baker e i tredici motivi nonché le tredici storie registrate su altrettante audiocassette che l’hanno spinta a togliersi la vita. Ogni nastro chiama in causa un compagno di scuola della ragazza, a partire da Clay Jensen che quando ascolta la prima delle cassette che qualcuno ha lasciato per lui davanti alla porta di casa non riesce a credere alle sue orecchie. La voce che gli sta parlando appartiene ad Hannah, la ragazza di cui è innamorato dalla prima liceo, la stessa che si è suicidata soltanto un paio di settimane prima. Clay è sconvolto, da un lato non vorrebbe avere nulla a che fare con quei nastri perché Hannah è morta, e i suoi segreti dovrebbero essere sepolti con lei. Ma dall’altro, il desiderio di scoprire quale ruolo ha avuto lui nella vicenda è troppo forte. Per tutta la notte, quindi, guidato dalla voce della ragazza, il ragazzo ripercorre gli episodi che hanno segnato la sua vita e determinato, in un drammatico effetto valanga, la scelta di Hannah di suicidarsi.

Criticato da quanti temono possibili atteggiamenti di emulazione fra i giovani lettori, Tredici (titolo originale: 13 Reasons Why) è stato invece accolto con grande favore ed entusiasmo da chi, come lo stesso autore, considera indispensabile parlare apertamente di tematiche come il suicidio, considerate ancora un tabù. “Mentre scrivevo ero nervosissimo – ha raccontato Jay Asher in un’intervista a Vanity Fair -. Diverse scuole e librerie non hanno voluto il libro per timore di possibili emulazioni. Ma troppi ragazzi mi hanno detto che si sono sentiti presi sul serio per la prima volta, vuol dire che non ne parliamo abbastanza”.

Lettura consigliatissima non solo ai più giovani, Tredici vi aspetta alla LIBRERIA FELTRINELLI di Euroma2


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