Cesare Tacchi: la mostra-tributo di Roma

Cesare Tacchi: la mostra-tributo di Roma

6 Febbraio 2018

A poco più di tre anni dalla sua scomparsa, il Palazzo delle Esposizioni di Roma dedica una grande mostra monografica a Cesare Tacchi (1940-2014). Intitolata “Cesare Tacchi. Una retrospettiva”, l’esposizione è un esercizio di attenzione, di studio e di valorizzazione, che ripercorre, attraverso le vicende dell’artista romano, le tensioni intellettuali di oltre mezzo secolo.

Cesare Tacchi a Piazza Navona, Roma 1964 | © Photo Renato Mambor

La mostra è curata da Daniela Lancioni e Ilaria Bernardi e presenta più di cento opere di Tacchi che tracciano un percorso cronologico della sua intera biografia artistica. Un’occasione unica per conoscere da vicino un artista rimasto per lungo tempo ai margini della critica, dei musei e del mercato. Al Palazzo delle Esposizioni trovano spazio i suoi lavori più importanti, così come alcune delle sue opere meno note. Non manca la serie più nota di Tacchi, quella delle tappezzerie, caratterizzata dall’impiego di stoffe imbottite e trapuntate sulle quali l’artista dipingeva scene di amici e famigliari colti nella loro quotidianità.

Esordiente a soli 19 anni insieme a Mario Schifano e Renato Mambor alla galleria Appia Antica di Roma, Cesare Tacchi veniva ritratto dalla critica nel 1959 come “un giovane solitario silenzioso e castigato”. Negli anni Sessanta partecipò a numerose mostre personali e collettive, diventando uno dei maggiori esponenti della Pop Art italiana. A partire dalla metà degli Anni Sessanta ha dato vita alla produzione di diversi oggetti-quadro, tele e dipinti “imbottiti”, sfruttando superfici in tappezzeria, sulle quali prendeva vita una pittura che alludeva con eleganza ironica ai temi “floreali” di Botticelli e Pisanello.

Cesare Tacchi mostra personale alla Galleria La Tartaruga, 1965 | © Photo Plinio De Martiis – Archivio Galleria Francesca Antonini Arte Contemporanea, Roma

Negli anni Settanta portò avanti la poetica Pop usando i procedimenti di recupero dell’immagine dei mass-media riportata su tessuti stampati e imbottiti, peculiarità che conferisce al quadro un’interessante forza trasgressiva e l’impatto visivo di un “bassorilievo”.
Sebbene fu tra i protagonisti di alcune significative compagini di artisti, non mutò con gli anni il suo temperamento: fu proprio questo, forse, che gli permise di stanare le contraddizioni di alcuni aspetti cruciali della cultura visiva contemporanea e di intraprendere strade nuove e mai battute prima.

“Cesare Tacchi. Una retrospettiva”
7 febbraio – 6 maggio 2018
Palazzo delle Esposizioni
via Nazionale, 194
Roma

info e biglietti: www.palazzoesposizioni.it

 


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