Tela, corda e colori: viva le espadrillas!

Tela, corda e colori: viva le espadrillas!

16 Luglio 2018

C’è chi le chiama semplicemente scarpe da spiaggia, eppure il loro uso anche in altri contesti le ha trasformate in un vero e proprio accessorio di moda. Tornate prepotentemente in auge da un po’ di estati a questa parte le espadrillas ( o espadrilles) hanno origini antichissime. Nei Pirenei dell’Occitania e della Catalogna vengono prodotte dal XIV secolo e nei Paesi Baschi ci sono laboratori dove sono fabbricate da oltre un secolo.

Espadrilla è una parola francese mutuata dalla lingua occitana, che a sua volta deriva dal termine espardenya, ovvero “fatte di espart”, denominazione catalana di sparto, una pianta mediterranea impiegata per fare le corde.

Le espadrillas più tradizionali hanno la classica tela superiore con punta e tomaia tagliata in un solo pezzo, cucito con una corda unica ai lati. I modelli più moderni sono prodotti impiegando perlopiù componenti naturali: una tela forte e suole di corda di iuta o di canapa. La tela di cotone ha il vantaggio di agevolare la ventilazione del piede mentre la fibra di iuta ha la capacità di assorbire il sudore.

Flat o con la zeppa, allacciate o aperte, a righe, monocolore o a stampe floreali, sono diverse e sempre più fantasiose le varianti di espadrillas proposte dai vari brand per questa estate. Con i saldi in corso continua la caccia al modello preferito…

 


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