In libreria arriva “Dall’Indie all’it- pop”

In libreria arriva “Dall’Indie all’it- pop”

2 Agosto 2021

Un libro sull’evoluzione del genere indie

 

È stato presentato a Roma recentemente il libro del giovane scrittore, musicista e conduttore radiofonico Dario Grande, “Dall’Indie all’it- pop – Evoluzione. Estetica, linguaggi” (edito da Vololibero) che ripercorre l’evoluzione del genere, dall’indie al mainstream. Un percorso che il libro analizza, soffermandosi sulle tappe fondamentali che ha compiuto la scena indipedente italiana negli ultimi dieci anni.

«La presentazione a Roma di “Dall’indie all’it-pop” ha avuto luogo nel cortile della Villetta Social Lab, spazio culturale accogliente e informale situato nella bellissima cornice del quartiere Garbatella – racconta l’Autore Dario Grande, per chi non fosse stato presente – A condurre la presentazione e a farmi le domande è stato Gianluca Polverari, giornalista e conduttore radiofonico che ha vissuto da dietro i microfoni la scena musicale su cui si concentra il libro e conosciuto in città anche per le sue trasmissioni sulla musica indie italiana. Nonostante la giornata e l’orario fossero tutt’altro che freschi ci ha fatto molto piacere vedere comunque arrivare del pubblico interessato al libro. Abbiamo così dato il via alla presentazione partendo da un excursus sull’origine del concetto di musica indipendente e su come esso si sia evoluto negli anni. Abbiamo poi analizzato i passaggi fondamentali che hanno portato l’universo indie a invadere piano piano il mainstream fino a imporsi a tutti gli effetti diventando la nuova musica (it)pop italiana. Dalla crisi discografica esplosa con l’arrivo di internet alle nuove tecnologie per scrivere e registrare musica in casa, capaci di favorire un approccio DIY, fino alla promozione autonoma grazie ai social e al nuovo equilibrio tra etichette indie e grandi major.

Abbiamo cercato di capire in che senso molti degli autori oggi mainstream hanno un approccio indie e infine discusso di tendenze stilistiche, tratti in comune e differenze tra gli artisti itpop protagonisti delle pagine del libro, fino a delineare possibili scenari futuri sullo sviluppo dell’attuale panorama musicale. Ci tengo a ringraziare ancora gli amici della Villetta per la gentile ospitalità e il conduttore Gianluca Polverari: conversare con lui è stato veramente piacevole perché oltre alla grande competenza sull’argomento ha arricchito la presentazione raccontando aneddoti e ricordi vissuti in prima persona su una scena che si è sviluppata in gran parte proprio nella sua città, Roma, e che ha visto quindi nascere e crescere negli anni».

Con la definizione di “indie”, ci si riferisce a tutta quella serie di gruppi non associati a grandi case discografiche o major e che non sono stati lanciati dai grandi show televisivi, come i talent. Con il tempo il termine ha connotato sempre di più questi gruppi, al punto da diventare la definizione di un nuovo genere musicale, legato alla produzione indipendente.

L’indie italiano nasce agli inizi del 2000, con artisti come Tre allegri ragazzi morti e i Baustelle, che con il loro “Sussidiario illustrato della giovinezza” sembrano prendere il posto degli Afterhours di Manuel Agnelli e i Marlene Kuntz, che negli anni Novanta erano le band di rock alternativo più in voga.

Nel 2005 e nel 2007 fa la comparsa il progetto del cantautore Vasco Brondi, Le luci della centrale elettrica. Nello stesso anno nasce la 42 Records, etichetta indipendente che intuisce il bisogno di una voce fuori dal coro nel panorama musicale italiano.

Nel 2010 esordì il ventiquattrenne Niccolò Contessa si farà conoscere con lo pseudonimo I Cani.

Il 2015 è invece l’anno di Calcutta, nome d’arte del cantautore di Latina Edoardo D’Erme, che con il singolo “Che cosa mi manchi a fare”, contenuto nell’album “Mainstream”, diventa uno degli artisti di punta della musica indie con il suo fare scanzonato e senza filtri.

Il resto è storia di questi ultimi anni, dato che la scena indie italiana si è affollata nell’ultimo periodo e, ad oggi, può contare su un numero di cantautori molto apprezzati e con un seguito che a volte fuoriesce dalla cosiddetta “nicchia”.

Gli artisti capofila di questo genere sono  Diodato, Brunori Sas, Cosmo, Motta, Lodo Guenzi e il suo Stato Sociale, i Thegiornalisti, Iosonouncane, Colapesce, gli Zen Circus, Coez, Ex-Otago, Dente, Colombre, Giorgio Poi, sono solo alcuni rappresentanti di questa scena italiana che negli ultimi anni ha occupato le line up dei festival italiani più importanti, compreso quello del Primo Maggio. Non manca la rappresentanza femminile con artiste come Levante, che ha partecipato anche all’ultimo Festival di Sanremo, Marianne Mirage e Maria Antonietta, che sono le più note e amate dai fan.

 

Per saperne di più sull’argomento, vi invitiamo a raggiungerci nella libreria Feltrinelli al secondo piano del Centro Commerciale!

 


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