Arriva al cinema “Good Vibes” di Janet De Nardis

Arriva al cinema “Good Vibes” di Janet De Nardis

18 Ottobre 2023

Ne abbiamo parlato con la regista in un’interista esclusiva.

Janet De Nardis si racconta in occasione del suo nuovo film Good Vibes, uscito il 5 Ottobre 2023 e distribuito da Toed Film. Good Vibes è un film di genere drammatico scritto da Janet De Nardis insieme ai due autori Ersilia Cacace e Mirko Virgili.

Si tratta di cinque storie intrecciate attorno ad un misterioso smartphone che permette di avere la copia del telefono di chiunque. I protagonisti dei cinque episodi devono confrontarsi con i loro desideri più reconditi e l’incapacità di gestire il potere della conoscenza. Il tema centrale è proprio l’approccio alle nuove tecnologie che troppo spesso, ingenuamente, crediamo di avere sotto controllo.

Cosa vuoi trasmettere con il tuo film, qual è l’insegnamento o gli insegnamenti?

Premetto che non necessariamente un’opera cinematografica o artistica debba avere un messaggio specifico da comunicare. Credo che l’arte possa essere anche puro intrattenimento (alla fine è l’emozione a contare davvero). Io però, vorrei riuscire sempre a comunicare qualcosa e a trasmettere dei messaggi forti ed importanti. In questo specifico caso è quello dell’essere cauti nell’utilizzo di una tecnologia che senza dubbio può darci grandi possibilità, ma sulla quale dobbiamo interrogarci per capire quanto noi siamo in grado di gestire un certo potere.

Come hai scelto il titolo “Good Vibes”?

Il titolo l’abbiamo scelto insieme agli altri due sceneggiatori: Ersilia Cacace e Mirko Virgili. Il motivo principale è perché parliamo di vibrazioni: sia telefoniche che di vibrazioni che abbiamo ogni giorno nella vita quando ci sentiamo eccitati per una nuova scoperta. Ogni volta che un protagonista del film viene in contatto con il telefono ha sempre delle vibrazioni positive perché pensa che la propria vita cambierà in meglio perché potrà, attraverso il potere della conoscenza, fare ciò che vuole e conquistare ogni cosa. Il problema è che le vibrazioni si trasformano in negative nel momento in cui l’utilizzo di questo mezzo è sbagliato e danneggia gli altri. È un gioco di luci e di ombre, di bene e di male.

Hai affrontato temi molto delicati nel tuo film, credi ci sia la giusta educazione al riguardo? O credi che ci sia bisogno, attraverso lavori come il tuo, di parlarne sempre di più? 

Per quanto riguarda l’educazione in merito allo smartphone e su tutti gli strumenti tecnologici assolutamente si, siamo carenti nei messaggi che diamo ai ragazzi, nell’istruzione che forniamo. Tante persone sono completamente inconsapevoli di quanto male faccia dare un telefonino in mano ad un bambino di pochi anni e lasciarlo tutto il tempo a navigare sulla rete o a dilettarsi con i videogiochi, che molto spesso causano (nei più piccoli, dopo tante ore), delle reazioni simili a crisi epilettiche. Purtroppo, nascono ogni giorno centri per curare la dipendenza da internet e sono sempre di più i ragazzi che hanno bisogno di essere aiutati. Io credo che una prevenzione affinché nessuno sia schiavo della tecnologia sia assolutamente necessaria.

Come è stato lavorare con il tuo cast?

Il percorso produttivo è stato davvero molto complicato. Devo ringraziare ogni singola persona che ho incontrato sul mio cammino e che ha creduto in quello che facevo e nella mia visione. Non è un film facile né scontato e sicuramente è un film che è un po’ un azzardo sul mercato italiano. Avere avuto tante persone che hanno creduto nella mia visione mi ha reso orgogliosa, ma soprattutto mi ha resa orgogliosa nel momento in cui ho visto la soddisfazione sui loro volti quando hanno visionato il prodotto finito. Purtroppo, fare cinema in Italia è qualcosa di davvero complesso perché ci sono pochi soldi, poche persone che credono nel cinema e quindi per noi addetti ai lavori, sognatori e artisti è molto complicato portare avanti un progetto.

Come hai scelto il tuo cast?

Il cast è frutto di una lunghissima selezione di tantissimi provini. Nella maggior parte dei casi sono riuscita a scegliere il cast nella quasi totalità, come avrei voluto. Sono contentissima di tutti, nessuno escluso. Hanno dato davvero tanto al film. Si sono lasciati guidare. Io sono stata molto severa nei provini perché per alcuni personaggi volevo davvero trovare qualcosa di molto specifico. Per me è stato un grande successo e un onore dirigerli.

Avevi già avuto modo di lavorare insieme ad alcuni di loro per qualche tuo film?

Avevo avuto modo di collaborare con Alessandro Onorati, attore per me in uno spot. Al Digital Media Fest, invece, da un paio di anni avevo avuto il piacere di avere in giuria Ludovico Fremont che avevo apprezzato per la sua professionalità che mi ha confermato sul set nel suo ruolo perfettamente reso.

 


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