L’obiettivo sensibile di Robert Mapplethorpe

L’obiettivo sensibile di Robert Mapplethorpe

19 March 2019

A trent’anni dalla sua scomparsa, Roma dedica a Robert Mapplethorpe un’originale mostra ispirata alla pratica collezionistica del grande e controverso fotografo americano, avido raccoglitore di fotografie storiche. Curata da Flaminia Gennari Santori la mostra si intitola “Robert Mapplethorpe. L’obiettivo sensibile” ed è ospitata dal 15 marzo al 30 giugno 2019 dalla Galleria Corsini. (immagine principale: Self-Portrait, 1988 © Robert Mapplethorpe Foundation. Used by permission.)

Proseguendo il dialogo e l’intreccio tra passato e presente iniziato con l’esposizione di “Parade” di Picasso nel 2017 e la mostra “Eco e Narciso” nel 2018, l’esposizione raccoglie quarantacinque opere focalizzate su alcuni temi che contraddistinguono l’opera di Robert Mapplethorpe: lo studio delle nature morte, dei paesaggi, della statuaria classica e della composizione rinascimentale.

Robert Mapplethorpe – Female Torso, 1978 – 50,8 x 40,6 cm.
© Robert Mapplethorpe Foundation. Used by permission

La selezione delle opere e la loro collocazione nella Galleria mettono in luce aspetti del lavoro di Mapplethorpe che risuonano in modo particolare con la sede museale, intesa come spazio — fisico e concettuale — del collezionismo, per innescare una relazione inedita tra i visitatori, le opere e gli ambienti della Galleria.

Robert Mapplethorpe – Poppy, 1988 – 60,9 x 50,8 cm.
© Robert Mapplethorpe Foundation. Used by permission

La mostra romana, organizzata in collaborazione con la Robert Mapplethorpe Foundation di New York, rientra in una serie di esposizioni dedicate all’artista, tra cui una grande retrospettiva al Guggenheim di New York e, in Italia, quella al Museo Madre di Napoli che si concentra in modo inedito sull’intima matrice performativa della pratica fotografica dell’artista.

15 marzo > 30 giugno 2019
“Robert Mapplethorpe. L’obiettivo sensibile”
Galleria Barberini Corsini
via della Lungara, 10
Roma

Info: www.barberinicorsini.org


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